Smarrito ?...
 
 
GIU' GIU', SEMPRE PIU' GIU' 

Ti lodo e ti ringrazio, Gesú, perché mi stai facendo scendere. 
Non sapevo che avevo tanti sgabelli, altari, palchi, su cui io mi esibivo scioccamente. Te lo confesso: ogni gradino mi strappa qualcosa dentro; 
sento in me qualcosa che va in frantumi, che perdo. 
Che fatica però spogliarsi della maschera, del personaggio, ed essere, in verità, quello che sono! Tu sei un pedagogo perfetto. Ti servi di tutto per atterrarmi. Limiti fisici, culturali (quante cose non so), pratici (quante cose non so fare), tentazioni spaventose o vergognose, malattie, incomprensioni, bocciature, insuccessi, critiche feroci, calunnie, accuse (piú o meno giuste o ingiuste). Mille occasioni per scendere giú giú, a terra, nella verità. E poi il ricordo di certi peccati, la fiacca volontà davanti a certe seduzioni, cadute e cadute, la quasi incapacità di vincere certi difetti. 
Lottare, vincere, vincere e poi... perdere. E poi risperare. E lacerato, purificato, sbattuto come grano al vento, nonostante me, la zizzania (1° posto: l'orgoglio) diminuisce. E una gioia leggera, come brezza, mi accarezza dentro. 

Eremita padre Nicola

 

 

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