Annoiato?...
 
 
NOIA CAPOVOLTA IN GIOIA

Era un giorno come tanti altri, forse il più noioso, il più monotono. Lo prevedevo tutto fino alla sera privo di novità, privo di gratificazioni e di piacevoli incontri o sorprese o iniziative. Mentre lavoravo, un lavoro banale, noioso, la tentazione più forte era: «Mio Dio, questo tempo non passa mai. Speriamo che finisca presto».
Tentazione di alienazione, di assenza, di sciupio della grazia presente. 

Allora tu, Gesù, venisti e tutto si capovolse. 

Ti avvicinasti al cuore e mi sussurrasti: «Attento! Hai ora la possibilità di un'offerta pura, libera di te, che si eleva su di te, senza qualcosa di te, senza ritorno. Accogli, anzi scegli questa «noia». 
Calati in essa e scava giù.
Troverai me, me puro, senza altro. Al contrario, accendi in te il desiderio che questo momento-giornata, periodo banale assolutamente amorfo, miracolosamente sia prolungato. 
Allora il grigio del tempo, l'assenza di speciali sensazioni o sollecitazioni si capovolge e tutto diventa bellissimo. 
Il bellissimo, appunto, sta nello scoprire me sotto ogni situazione incolore, quotidiana, apparentemente uguale a mille altre. 

Il bellissimo sta nel pensarti accanto a me, a Nazaret, dove io sono stato... perduto, sconosciuto, anonimo, misterioso per trent'anni. 
Te lo assicuro: vale più, come diceva una mia santa, raccogliere una piuma con amore, con il dono di sé, che fare un grande ospedale per lebbrosi, cercando la propria gloria. 

Guarda il cuore, piccino mio. 
Non l'esterno. I tuoi occhi scendano nel profondo, laddove si gioca la libertà, dove si muovono le intenzioni ... ». 

Queste parole di Gesù mi bastarono. 

Quel giorno scolpì la mia coscienza: ogni banalità mia o altrui può diventare «santa banalità». 

Padre Nicola Monaco di Clausura
 

 

Clicka sul Sole