NOIA
CAPOVOLTA IN GIOIA Era un giorno come tanti altri, forse il più noioso, il più monotono. Lo prevedevo tutto fino alla sera privo di novità, privo di gratificazioni e di piacevoli incontri o sorprese o iniziative. Mentre lavoravo, un lavoro banale, noioso, la tentazione più forte era: «Mio Dio, questo tempo non passa mai. Speriamo che finisca presto». Tentazione di alienazione, di assenza, di sciupio della grazia presente. Allora tu, Gesù, venisti e tutto si capovolse. Ti avvicinasti al cuore e mi sussurrasti: «Attento! Hai ora la possibilità di un'offerta pura, libera di te, che si eleva su di te, senza qualcosa di te, senza ritorno. Accogli, anzi scegli questa «noia». Il bellissimo sta nel pensarti accanto a me, a
Nazaret, dove io sono stato... perduto, sconosciuto, anonimo, misterioso per trent'anni. Guarda il cuore, piccino mio. Queste parole di Gesù mi bastarono. Quel giorno scolpì la mia coscienza: ogni banalità mia o altrui può diventare «santa banalità». |
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Padre Nicola Monaco di Clausura | |||
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