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L'INVIDIA
L'invidia è un vizio capitale molto diffuso.
Scredita l'altro che fa cose a noi impossibili.
Giudica l'altro, se è più bravo di noi, per abbassarlo al di sotto di noi.
L'invidia ci fa tristi per le gioie altrui.
Ci fa augurare l'insuccesso, la malattia, perfino la morte ad uno che fa una cosa che vorremmo fare noi.
Ci fa godere dell'umilíazione che riceve l'altro migliore di noi, che non vogliamo accettare come migliore.
L'invidia non ci fa vedere santi e santità negli altri, ma soltanto difetti.
L'invidia, molto spesso, è alla base dei pettegolezzi, delle
delazioni e delle calunnie.
Ci rende freddi, indifferenti, lividi, grigi.
L'invidia è non riconoscere nell'altro ciò che di buono ha, e che noi non abbiamo.
Copre di fango chi ci rimprovera giustamente.
Deprezza le gioie misteriose, straordinarie, mistiche degli altri al rango di fanatismo e magia.
Deprezza ciò che la persona è e ha e la spinge a cercare ciò che non può essere o avere.
L'invidia ritiene il bene altrui rubato a se stessi.
La persona invidiosa è terrificata dal pensiero di poter essere invidiata e fa sacrifici anche folli per evitare l'invidia altrui.
L'invidia è strettamente legata alla menzogna su di sé e sugli altri.
L'invidioso non ama né stima se stesso.
L'invidia è un turbamento che può accecare al punto che non esiste più il bene e tutto è da criticare e demolire.
E' una delle tentazioni preferite da Satana per seminare divisione e odio, per far morire la preghiera e allontanare da Dio.
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