Superbo?...
 
 

Superbia

La superbia (stare super, essere sopra) è il capo dei vizi capitali ed è alla base di ogni peccato. Ecco alcune espressioni della superbia:

Credersi qualcuno e disprezzare gli altri;
Stimarsi superiore e migliore degli altri;
Cercare la gloria fingendo di fuggirla;
Stupirsi di non essere «promosso» come si deve;
Mettere gli altri in condizione di vantarmi;
Schermirmi per essere più lodato;
Nel parlare dire spesso: io qui, io là...;
Nel dialogo, riportare sempre l'altro sulla propria esperienza o idea, senza ascoltarlo;
Eliminare con o senza delicatezza, l'ingrato, il difficile, l'antipatico, il nemico;
Pretendere rispetto;
Compiere il proprio dovere e sentirsi «a posto»;
Mantenere con «arte» l'appoggio dei potenti con adulazione e servilismo;
Nelle umiliazioni, ritenersi vittima incompresa senza riconoscere nessuna propria responsabilità o colpa;

Fare il bene e non dimenticarlo mai, dicendosi nel frattempo: «Che bravo sono!»;
Fare il bene senza ringraziare Dio e gli altri;
Stupirsi di non essere cercato e consultato;
Strumentalizzare affetti per affermarsi;
Usare Gesù e il Vangelo per la propria gloria;
Compiacersi, nei ricordi, degli apprezzamenti ricevuti;
Tenere in stato di soggezione i deboli;
Adeguarsi ai forti malvolentieri;
Costruirsi sistemi complessi di autogiustificazione;
Più la cosa è urgente e più agire senza Dio e senza consultare nessuno;
Far piegare l'altro, aspettando, senza piegarsi;
Agire in difensiva;
Mai esporsi con confidenze o chiedendo affetto;
Scansare le croci e gli incontri umilianti;
Patteggiare con la propria coscienza;
Suscitare un senso di distanza e di timore;
Giudicare, criticare, condannare gli altri;

Preoccuparsi tanto dell'umiltà altrui;
Parlare molto, interrompendo chi parla;
Usare parole superlative, megalomani, esaltare con paroloni se stesso (tutto, mai, benissimo, nessuno come me, ecc ... );
Crearsi un sistema di autonomia spirituale, corazzandosi con formule e canoni;
Evitare i confronti, tutto ciò che può mettere a nudo, la propria povertà e il proprio limite, servirsi della confessione per mettersi al sicuro;
Umiliare gli altri, per meglio esaltare se stesso;
Vantarsi anche di conoscere santi e cose sante;
Lamentarsi con Dio per ogni delusione, accusandolo;
Legare gli altri a sé con la beneficienza;
Non dichiarare le proprie debolezze perché gli altri non ne approfittino;
Credere di non poter mai diventare santo (perché si parte contando sulle proprie forze, non sulle forze dell'Onnipotente);
Stupirsi tanto di essere caduto, perché ci si stimava tanto, forte e sicuro;
Perdere tanto tempo dopo il peccato a dirsi bugie per attenuare la propria responsabilità;

Superbia, cecità e menzogna sono intime amiche;
Agire da solo senza nessuno nel cuore e così avere paura, angoscia e depressione;
A volte, l'esaurimento nervoso è il frutto psicofisico di molti atteggiamenti superbi;
Evitare ad ogni costo la brutta figura, anche a prezzo di grossi sacrifici e rinunce;
Il superbo trova molta superbia negli altri;
Di superbia più ce n'é, meno viene confessata;
Più agisce la superbia, più si dice che non c'è;
Se si chiede: «Scusi, lei è superbo?», molto raramente ci sarà la risposta: «Sì, tanto»;

Alla base dei delitti più brutti, alla base del male più rípugnante, c'è sempre la superbia;
Il primo peccato fu la superbia, emulare Dio, voler diventare Dio eliminando il Creatore;
La superbia nel suo apice conduce alla disperazione; si crede che Dio non può più perdonare il peccato, perché si crede questo peccato più grande di... Dio (che assurda menzogna! eppure Satana, il principe dei disperati, fino alla morte, abbindola anime e le
spinge a dubitare dell'amore e della misericordia di Dio).

Padre Nicola Monaco di Clausura

 

 

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