Ipocrita/falso?...
 
 

Ipocrita/falso

FILIPPESI 2, 3. GLI ALTRI MIGLIORI DI ME
(Una grazia altissima da chiedere)


S. Paolo scrive: «Ciascuno di voi, in tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso» (Filippesi 2, 3).

Il grande monaco Poemen commenterebbe: «Tutti si salveranno, eccetto me».
L'Imitazione di Cristo dice: «Nessuno è più fragile di me».


Signore Gesù, questa tua Parola mi sembra piú alta dei cieli, piú profonda degli abissi. Essa ha in sintesi tutta la potenza dell'Amore che spinge di sua natura a dare precedenza agli altri, a rivelare la bellezza e l'importanza di chi ci è accanto, a godere dell'altro, dimenticando perfino la propria gioia. Amore che spinge ad abitare nell'altro, a vivere nell'altro, superando se stesso. Quindi è verissimo: l'altro, perché amato da me, è superiore a me. L'altro è sopra di me ed io lo servo, gli pulisco le scarpe, chinato, sotto.
L'Amore giustamente eleva l'altro, riconoscendo il suo Valore, Valore Assoluto della sua vita, perché di Dio, proprietà di Dio, lavata dal tuo Sangue, o Gesù
Crocifisso (è sufficiente una goccia).
Ma c'è dell'altro. L'altro è superiore a me perché io sono certo della mia miseria, non della sua. La luce che mi mette nella verità mi dà il coraggio di toccare con mano le tantissime facce del mio peccato, della mia fragilità, della mia debolezza. Dinanzi a questo «spettacolo», mi sembra molto piú piccola, molto più ricca di attenuanti e giustificazioni la miseria dell'altro. Guardando poi la Provvidenza nell'immen-sità dei suoi doni e delle sue grazie e confessando la sproporzione enorme della mia non-generosità di risposta, mi è facile vedere piú corrispondenza, più disponibilità negli altri che in me. E poi, se considero le «sfumature gravi» della mia falsità, della mia ipocrisia, della mia superbia, della mia sensualità, dei miei attaccamenti, finisco per considerare migliore di me la prostituta che non finge, il delinquente che dice le cose chiare, il perverso manifesto. L'Amore e la Verità mi conducono a considerarmi peggiore di tutti anche se fiducioso e speranzoso nella Tua Misericordia, ed eliminano dal mio cuore-bocca il giudizio sull'altro. Grazie.

 

 

Padre Nicola Monaco di Clausura

 

 

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