Da "Noi Cattolici.it"
Il dossier sui ¨miracoli¨ di Giovanni Paolo II   10/4/2005

Un ragazzo guarito dal tumore tra lo stupore dei medici. Una donna paralizzata dalla nascita tornata a camminare inspiegabilmente. Un'altra ha riacquistato la vista. Un ex grande fumatore guarito all'improvviso da un male incurabile ai polmoni. Sono solo alcune delle tante storie di guarigioni attribuite a papa Wojtyla contenute nelle migliaia di lettere inviate dai fedeli di tutto il mondo in Vaticano dall'inizio del pontificato fino a questi giorni di preconclave. Testimonianze di miracoli sottoscritte da anonimi miracolati, ai quali da ieri sera se ne è aggiunta un'altra, autorevolissima, da parte di un cardinale, Francesco Marchisano, l'arciprete della basilica di San Pietro che, durante la seconda Messa di suffragio per papa Wojtyla celebrata nella basilica di San Pietro, ha detto di essere stato guarito 5 anni fa dal pontefice. Il porporato lo ha rivelato accanto ad un concelebrante particolare, l'arcivescovo Stanislao Dziwisz, segretario di Wojtyla.

"Ero stato operato alla carotide - ha raccontato Marchisano - per un errore dei medici era rimasta paralizzata la corda vocale destra, costringendomi a parlare quasi impercettibilmente. Il Papa mi carezzò il punto della gola dove ero stato operato, dicendomi che avrebbe pregato il Signore per me. Dopo qualche tempo ripresi a parlare regolarmente...".

Dunque, anche per il cardinale Marchisano papa Wojtyla può essere visto come un santo. Un sentimento espresso in sintonia con tutti quelli che hanno scritto in Vaticano, in circa 26 anni di pontificato, per "ringraziare il Papa per il miracolo che il Signore, grazie a te, mi ha fatto", si legge in tanti messaggi. Anche il giorno del decesso del Papa - il 2 aprile scorso - durante il quale di miracoli ne sarebbero avvenuti almeno diverse decine in tutto il mondo.

Il famoso dossier sui presunti miracoli di Giovanni Paolo II di cui si è vociferato nei giorni scorsi esiste davvero, e si trova custodito sotto chiave in Segreteria di Stato. Si spiegherebbe anche da queste lettere - ragionano in Vaticano i custodi del dossier - la corale invocazione "Santo subito! Santo subito!" lanciata a più riprese dalle migliaia di fedeli, venerdì scorso, durante i funerali di Wojtyla.

La raccolta risulta formata, stando al racconto di chi l'ha visto, letta e conservata, in prevalenza da lettere, bigliettini, piccoli messaggi. Migliaia di storie diverse, in gran parte guarigioni da malattie, in prevalenze tumori, ma anche racconti di conversioni, confessioni di fede ritrovata, scritti di natura spirituale. Storie tutte differenti, unite però da un comune denominatore, una frase che suona sempre più o meno così, "grazie Santità per il miracolo che mi ha donato".

Le guarigioni sarebbero avvenute in maniera assai variegata, da un contatto diretto con Wojtyla, da una sua carezza sulla parte del corpo dolorante, da una richiesta di preghiera rivolta al Papa durante le sue tante visite pastorali, ma spesso anche dal semplice uso di oggetti appartenuti al pontefice defunto, in particolare la famosa corona del Rosario da lui benedetta che, in genere, viene regalata durante le udienze. Tra le testimonianze più toccanti, quella di un ragazzo africano che vive in Svizzera, che ringrazia il Papa per essere guarito da un tumore alla gola dopo aver toccato il Rosario pontificio.

Tra i racconti più sorprendenti, le guarigioni avvenute durante le udienze generali, casi che la Santa Sede ha sempre prudentemente tenuto in sordina . Nell'aula Nervi - si legge in una delle lettere - sei anni fa una donna, cieca dalla nascita, avrebbe acquistato la vista dopo aver baciato la mano destra di Wojtyla. Un'altra donna, paralizzata dalla nascita alle gambe, si sarebbe alzata da sola e iniziato a camminare dopo il saluto al Papa.

Altri miracoli si sarebbero verificati anche attraverso la tv. In molte lettere si racconta, infatti, che spesso durante le celebrazioni presiedute da Giovanni Paolo II e trasmesse in tv - ma anche nel corso delle cronache sul Papa trasmesse dai telegiornali, servizi speciali sul pontificato -, sarebbero avvenute guarigioni inspiegabili davanti al televisore. C'è persino una lettera di un esorcista che ringrazia Wojtyla per aver guarito una persona posseduta dal demonio usando il rosario benedetto dal Papa.

Il pontefice polacco sarà proclamato santo grazie anche a questo voluminoso dossier? No, avvertono in Vaticano, perché secondo le attuali norme canoniche, per la proclamazione di un beato o di un santo c'è bisogno del riconoscimento di un miracolo avvenuto "solo dopo la morte" del candidato alla santità. Il Vaticano forse pubblicherà le lettere più significative come segno di ulteriore omaggio alla memoria del Papa che - al di là delle norme - tutto il mondo considera già santo.

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